XI

Egregi seguaci della Vera Fede, tenere anime pecorellose eccomi di nuovo a Voi! Vi scrivo dall'autoimposto esilio di Codroipo, celeberrima cittadina friulana dove venne inventato il primo anagramma della storia. Come ben saprete, infatti, la mia piccola pantofola sinistra di pelo di cinghiale obeso nero, ovvero il mio fu chierichetto Milingo, mi ha indegnamente abbandonato, dopo un lungo periodo di sporadiche presenze in cui, tra l'altro, si era dimostrato totalmente inaffidabile anche come radiosveglia dato che, oltre ad utilizzare il fuso dello Zambia, non aveva nemmeno il buongusto di passare dall'ora solare a quella legale o viceversa. E d'altro canto già denunciai in passato le strane e prolungate sparizioni dello pseudo-bipede equatoriale (vedi mie precedenti missive), sopportate sempre nel silenzio pastorale vuoi per amore, vuoi per l'evidente handicap razziale, vuoi per la speranza recondita di vederlo un giorno (anche due, vista la sua lentezza nell'incedere) ritornare a varcare la soglia d'ingresso...ah, vane speranze degli uomini! E , come se non bastasse, a ciò si aggiunga l'infausta notizia, datami quasi per certa dal mio esimio Arci-Vescovo Maledetti, che il piccolo negrebondo reietto possa aver rinnegato la Vera Fede ed abbracciato un altro credo e che, orripilame vaticanensis, possa addirittura essere stato aiutato in qualche modo dal mio amato Camerlengo!

Ah, Codroipo...Codroipo....Codroipo....

Ma questa, miei amati, è solo l'ultima vicissitudine che mi ha costretto a scegliere quest'amena cittadina come sede di ispirazione, di preghiera e di esilio: ebbene, in un sol colpo altri inimitabili tasselli della grande famiglia maledettina hanno scelto altri greggi: Padre Bob, eccelso cantore di laudi, ha seguito le sirene dell'ennesima setta scissionista, quella dei Papazoi; Monaco Barbagiangelo ha preferito ritirarsi sulle vette di Castello Cucco e diventare un druido; Don Eduardo chissà! Forse è tornato in Messico a dirigere la missione, da lui fondata, dei “Jòvenes Quìmicos sin ducha y desodorante”, chi lo sa... è sparito anche lui senza lasciare, cosa strana, alcuna traccia (olfattiva).

Il mio stato d'animo, amate pecorelle, è come quello di un prete dentro un asilo durante le vacanze estive: spiazzato.

Toh! Bussano alla porta...

vado ad aprire...

non c'è nessuno ma sento una voce, mi saluta con deferenza: abbasso gli occhi e lo vedo...è un volto a me noto... gli dico con dolcezza che non è il caso che stia ancora lì inginocchiato, gli chiedo affettuosamente di alzarsi e di entrare nel mio umile pensatoio.

Mi dice che è già in piedi da prima... soprassiedo alla piccola gaffe e gli chiedo il motivo della sua visita: mi dice essere venuto a me perché spinto dal vento impetuoso della Vera Fede e che, dopo una vita passata a predicare il Verbo in svariate sette, tra cui quella di Frate Valente e dei Tamarri Reyerini Scalzi, ha finalmente compreso qual'era la sua vera famiglia e chiede di unirsi tosto al gregge.

Solo adesso ricordo! Ebbene lo conobbi anni fa, in occasione di uno speciale ritrovo officiato dalla mia amata Suor Pamela e dall'eminente Camerlengo: trovammo in pochissimi minuti immediata sintonia e rammento ancora in maniera vividissima che ebbi modo di vaticinargli, appena conosciuto, la seguente profezia: “mio caro amatissimo discepolo, sappi che, prima o poi, tu farai parte della grande famiglia e che troverai sempre aperte per te le porte del mio gregge”.

Amici cari, difficile esprimere la mia commozione al solo ricordo di quel momento!

E per questo motivo tendo la mano sopra la sua testa (per farlo devo necessariamente sedermi per terra) e nomino il piccolo lillip.. adepto Guido Vescovo Emerito di Galloway!

Ma le sorprese non finiscono qui: Guido mi confida il presto ritorno di Suor Pamela, altra mia pupilla che credevo ormai persa! E mi annuncia pure l'arrivo di una figura carismatica che in effetti mancava nel novero del mio amato clero: lo descrive come un burbero montanaro di poche (ma ben scandite) parole, avvezzo al pendolarismo dall'aspra montagna alla valle per profondere negli animi di chi lo incontra la saggezza del suo credo, un quasi-eremita chiuso nelle celle della sua abbazia e dedito a una fervente preghiera alternata a un'insana passione per l'artigianato non filtrato, vero e proprio culto tramandato nei secoli in quelle lande montane, un eccelso scultore di luppolo con la propensione al comando e all'organizzazione, un vice questore aggiunto della Forestale mancato, un italo-yankee del Maine di origini venete trapiantato nei boschi bellunesi: Tim Lidèr, meglio conosciuto come l'Abate Cruento da Feltre.

Ah, Codroipo...Codroipo....Codroipo....

Rimango interdetto di fronte a tali e tante novità: forse il mio ritiro spirituale infarcito di lodi è servito! Ma certo, come poter dubitare della Vera Fede. E a conferma dei miei pensieri giunge meco un fax (spesa necessaria vista l'inutilità della nano-bestiola suoriforme fu mio chierichetto et svariati soprammobili ecc.) a conferma delle mie intuizioni: leggo (con somma gioia) che il glorioso Manipolo ha cominciato il campionato con due vittorie consecutive! Bravi i miei ragazzi! Scopro che l'auspicata “primavera” delle nuove generazioni, abbozzata un paio d'anni or sono, è giunta a maturazione: i membri storici del glorioso Manipolo cominciano a lasciare spazio a giovani speranze urbane Manipole che avranno l'oneroso compito di perpetuare et incrementare gli allori e il prestigio!

Mi rivolgo allora al Vescovo Emerito Guido di Galloway: voglio guardarlo dritto negli occhi, per cui mi lancio a pancia in giù sul pavimento a guisa di tappeto; come primo e più prezioso incarico dovrà d'ora in poi riferirmi puntualmente delle gesta del Manipolo... stupore mi coglie quando Guido, in un saggio alternarsi di invocazioni e news, mi comunica all'istante sagaci notiziole come ad esempio l'arrivo di nuovi e devoti  manipoli, nonché della cosiddetta “ciliegina sulla torta” ovvero il coach che si aspettava da tanto, tantissimo tempo...

In attesa di verificare sul campo le doti spirituali dei nuovi adepti (anche se mi dicono un gran bene) gioisco nell'apprendere che arde in loro lo spirito Manipolo visto il loro immediato integrarsi nel gruppo. Vi do dunque  il benvenuto Diego, Andrea, Guido e Marco, è già un piacere, vi assicuro, innalzare lodi assieme a voi...

A presto, mie amate pecorelline!

Ah, Codroipo...Codroipo....Codroipo....

Così è scritto.

Vostro M.XVI

 


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a cura dei Senatori

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